L'Australia non intende istituire una riserva di criptovalute
Il governo australiano non sta prendendo in considerazione la creazione di una riserva strategica di criptovalute, nonostante il presidente americano Donald Trump abbia annunciato un'iniziativa simile negli Stati Uniti solo pochi giorni prima.
Il 2 marzo Trump ha annunciato che il gruppo di lavoro del presidente sugli asset digitali aveva ricevuto istruzioni per includere XRP, Solana, Cardano, Bitcoin, e Ethereum nella riserva di criptovalute degli Stati Uniti.
Diversi stati americani stanno inoltre esplorando la possibilità di includere XRP.Tuttavia, l'attuale governo australiano non ha intenzione di seguire l'esempio.
Un portavoce del vice tesoriere e ministro dei servizi finanziari australiano Stephen Jones ha dichiarato a Cointelegraph che il governo rimane concentrato sulla regolamentazione delle piattaforme di asset digitali.
"Il governo Albanese ha consultato la nostra proposta di quadro per costruire un regime di regolamentazione degli asset digitali adatto allo scopo, e continuiamo a lavorare a stretto contatto con l'industria", ha detto il portavoce.
"Il governo Albanese sa che la blockchain e gli asset digitali presentano grandi opportunità per la nostra economia, il nostro settore finanziario e l'innovazione".
Un cambio di governo potrebbe però avvicinarsi. Le elezioni federali devono tenersi entro il 17 maggio e l'ultimo sondaggio di YouGov mostra la Coalizione di centro-destra in vantaggio sul governo laburista di centro-sinistra per 51% a 49%.
Un portavoce della Coalizione non ha risposto a una richiesta di commento.
In un'intervista a Cointelegraph, Tom Matthews, responsabile degli affari societari di Swyftx, ha osservato che, sebbene una riserva di criptovalute sia un concetto interessante, presenta anche delle sfide, tra cui potenziali rischi di concentrazione se gestita male.
"Se uno degli obiettivi principali della riserva strategica di un Paese è quello di coprirsi dalle crisi, la volatilità dei prezzi delle criptovalute è un problema. È difficile capire da dove possa venire la trazione politica", ha detto.
Matthews ritiene che uno scenario più probabile sia la creazione di un fondo sovrano long-only che detenga criptovalute.
L'amministratore delegato di Kraken per l'Australia, Jonathon Miller, ha dichiarato a Cointelegraph che le criptovalute si sono già consolidate come asset di investimento, con ETF, fondi di superannuation e fondi sovrani che già detengono investimenti in criptovalute.
"Se è adatta a loro, è certamente degna di considerazione per gli allocatori di asset a lungo termine come il Future Fund e persino il Tesoro", ha detto.
Nel frattempo, i regolatori australiani hanno segnalato un cambiamento nel loro approccio alla supervisione delle criptovalute.
Nel dicembre 2024, l'amministratore delegato dell'Australian Transaction Reports and Analysis Center (AUSTRAC), Brendan Thomas, ha annunciato che nel 2025 l'autorità di regolamentazione antiriciclaggio avrebbe aumentato l'attenzione sul settore delle criptovalute, prendendo di mira in particolare i fornitori di bancomat sospettati di non rispettare le leggi antiriciclaggio.
Anche l'Australian Securities and Investments Commission (ASIC) ha pubblicato un documento di consultazione a dicembre, proponendo nuove linee guida che classificano molti asset digitali come prodotti finanziari, richiedendo alle aziende che trattano criptovalute di ottenere un'adeguata licenza.
Anche l'Australia ha guadagnato importanza come hub per gli ATM di Bitcoin e criptovalute. I dati di Coin ATM Radar mostrano che il Paese ha ora il terzo maggior numero di ATM di criptovalute a livello globale, con oltre 1.453 macchine, un aumento significativo rispetto alle sole 67 dell'agosto 2022.
Fonti:
https://cointelegraph.com/news/australia-government-no-plans-crypto-reserve
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