L'Australia si muove per limitare i bancomat in criptovaluta

16.10.25.04

L'Australia sta compiendo un passo importante nella lotta al riciclaggio di denaro attraverso le criptovalute. Il governo intende ampliare i poteri dell'AUSTRAC, l'organo di vigilanza sulla criminalità finanziaria del Paese, consentendogli di limitare o addirittura vietare l'uso dei crypto ATM, che ha etichettato come prodotti ad alto rischio.

Il Ministro degli Affari Interni Tony Burke ha presentato giovedì una proposta che conferirebbe all'AUSTRAC il potere di frenare i "prodotti ad alto rischio" - tra cui i crypto ATM. "Non tutti gli utenti di bancomat in criptovaluta commettono un reato, ma la quota di transazioni illegali è preoccupante e difficile da rintracciare", ha dichiarato Burke. "Voglio che l'AUSTRAC abbia l'autorità di limitare o, se necessario, vietare i prodotti ad alto rischio. E non c'è dubbio che i bancomat di criptovalute appartengano a questa categoria", ha aggiunto.

Il numero di bancomat di criptovalute in Australia è in aumento

L'Australia sta vivendo un boom di bancomat di criptovalute. Solo sei anni fa, c'erano solo 23 macchine; oggi, secondo News.com.au, il numero ha raggiunto circa 2.000 unità. Questo fa dell'Australia il terzo Paese al mondo per densità di sportelli automatici per criptovalute. Queste macchine consentono agli utenti di scambiare contanti con criptovalute quasi istantaneamente e con un'identificazione minima, rendendo i flussi finanziari più difficili da tracciare.

L'AUSTRAC ha avvertito che i crypto ATM sono sempre più legati al riciclaggio di denaro, alle frodi, al traffico di droga e persino allo sfruttamento dei minori. La proposta di legge darebbe all'amministratore delegato dell'AUSTRAC maggiori strumenti per mitigare i rischi associati a questi prodotti ad alto rischio. "Le transazioni cripto sono diventate parte integrante dei metodi di riciclaggio di denaro, e i bancomat cripto rappresentano una minaccia ancora maggiore perché possono trasformare il denaro contante in valuta digitale che può essere inviata istantaneamente e in modo quasi anonimo in tutto il mondo", ha dichiarato l'amministratore delegato dell'AUSTRAC Brendan Thomas.

Le normative più severe si diffondono a livello globale

L'Australia non è l'unica a inasprire la propria posizione. La Nuova Zelanda ha annunciato a luglio di voler vietare del tutto gli Attivatori automatici di criptovalute come parte delle sue misure antiriciclaggio. Negli Stati Uniti, il governatore dell'Illinois JB Pritzker ha firmato ad agosto una legge che richiede agli operatori di chioschi di criptovalute e bancomat di registrarsi presso le autorità di regolamentazione statali e di fornire assistenza ai clienti 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Impatto sugli utenti e sul mercato

I cambiamenti previsti in Australia potrebbero avere un impatto significativo sia sugli utenti quotidiani che sulle aziende che gestiscono queste macchine. Norme più severe in materia di antiriciclaggio potrebbero portare a una verifica più severa dell'identità, a limiti sulle transazioni in contanti o addirittura a un divieto totale di operare.

Fonti:

https://www.theguardian.com/australia-news/live/2025/oct/16/australia-news-live-tony-burke-crypto-atms-crime-real-income-aihw-wellbeing-bluey-coins-mint-ntwnfb?filterKeyEvents=false&page=with%3Ablock-68f050ce8f08977a11087b8c#block-68f050ce8f08977a11087b8c

https://www.news.com.au/finance/economy/australian-economy/highrisk-product-australia-to-crack-down-on-crypto-atms/news-story/7ee20e0a7c61efe1f5a20cafb60af256

https://www.austrac.gov.au/news-and-media/media-release/powers-proposed-tackle-high-risk-products-services-and-channels

https://www.beehive.govt.nz/release/targeting-criminals-not-kiwi-businesses

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